venerdì 22 maggio 2015

Paesaggi Industriali alla Mast PhotoGallery di Bologna



Fino al 6 settembre la Mast PhotoGallery di Bologna ospita la mostra fotografica “Industria oggi”, un percorso per immagini nell’industria contemporanea.
La mostra presenta 70 scatti di 24 artisti e fotografi che presentano una riflessione sulla rappresentazione del paesaggio industriale, interessandosi ai processi produttivi e al loro legame con la società, un’indagine sui rapporti di forza e sull’influenza dell’industria sull’uomo e gli effetti sulla natura.

Esposti lavori di grande impatto come la fotografia di Olivo Barbieri, lunga sette metri, che ritrae l’interno di uno stabilimento Ferrari, mostrando come i capannoni ormai siano luoghi molto luminosi e arredati con grandi piante d’appartamento ma completamente deserti; Henrik Spohler e Vincent Fournier hanno fotografato un mondo di dati e prodotti, automatizzati e robotizzati, in cui solo i cartelli aiutano a orientarsi. Nelle foto di Carlo Valsecchi gli impianti produttivi sembrano sculture di una “industrial fiction”.

Il fotografo Trevor Paglen ritrae il cielo e svela, nelle strisce bianche che lo attraversano, la presenza di orbite satellitari e di sistemi di sorveglianza militare a elevata tecnologia.
Thomas Struth nella sua opera “Tokamak Asdex Upgrade Interior 2” si occupa della ricerca tecnologica del Max – Planck – Institut. Le scure immagini stenoscopiche di Vera Lutter rappresentano la ancora presente oppressione e imponenza degli impianti industriali.

Il giapponese Miyako Ishiuchi immortala la centenaria produzione della seta in Giappone.
Esposte anche fotografie che ci ricordano come nella nostra epoca postmoderna, postindustriale, altamente tecnologica, esistano ancora molteplici diseguaglianze sociali create dal possesso e dall’uso dei mezzi di produzione e dalla competenze, tema affrontato da Jacqueline Hassink, Allan Sekula e Bruno Serralongue.

Ad van Denderen e Jim Goldberg mostrano le variopinte e flemmatiche correnti migratorie in contrapposizioni alle bianche fabbriche vuote. Le immagini scattate da Ed Burtinsky mostrano i luoghi e le attività di riciclaggio delle grandi navi da carico. Gli scatti di Sebastião Salgado ci ricordano che esistono ancora luoghi nel mondo in cui viene intensamente sfruttata la forza lavoro senza limiti.

La mostra include la proiezione di due film: “..Stromness…” di Simon Faithfull, che mostra la stazione baleniera nella Georgia del Sud raggiunta dall’esploratore Sir Ernest Shackleton nel 1917, attualmente abbandonata. “The forgotten space” di Allan Sekula e Noël Burch, film d’essay che documenta il sistema, spesso obsoleto e gravemente dannoso per il pianeta, del trasporto per mare dei containers, vincitore nel 2010 del Premio Speciale della Giuria Orizzonti alla Biennale del Cinema di Venezia.

@Stefania Cappelletti

Marco Palladino

Author & Editor

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